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venerdì 27 settembre 2013

I governi d’Europa contro il razzismo: la Dichiarazione di Roma

La Grecia, l'Italia e altri 15 Paesi hanno firmato il 23 settembre la dichiarazione di Roma per la lotta al razzismo. La dichiarazione è stata siglata a Palazzo Chigi a margine del 'Meeting european ministers for integration' , organizzato su iniziativa del ministro belga Joelle Milquet in segno di solidarieta' verso il ministro Kyenge. L’obbiettivo è quello di dare una “risposta forte” al riemergere delle intolleranze e approvare una Proposta per un Patto 2014-2020 per un'Europa delle diversita. I rappresentanti dei 17 paesi hanno dichiarato che “la lotta contro il razzismo, la discriminazione razziale e la xenofobia è responsabilità di noi tutti e che noi, come leader politici, abbiamo la speciale responsabilità di mostrare la nostra leadership in questa lotta attraverso le nostre parole e le nostre azioni”, notando che “è urgente trasformare in realtà tutte le promesse di democrazia e tutti i valori dell’umanesimo europeo”. 
Per la Grecia, la firma è stata posta dal Ministro dell’Interno Yannis Michelakis, che ha sottolineato che le cause che alimentano la xenofobia e il razzismo non sono ideologiche ma “riguardano la grave crisi economica, la disoccupazione esplosiva e la disperazione di gran parte della popolazione”.“Vogliamo un'Europa più sociale, più politica e più democratica- ha rimarcato il ministro. Vogliamo un'Europa che apra la strada allo sviluppo e che non condanni i suoi membri alla recessione, alla disoccupazione ed alla povertà. Poiché solo la crescita può mettere fine alla crisi economica, ed anche a quella sociale”. 
Per quanto riguarda gli ultimi drammatici eventi in Grecia e le decisioni del governo per affrontare l’organizzazione Alba Dorata, Michelakis ha detto che il governo greco sta "reagendo per schiacciare questa formazione violenza, razzista e xenofoba"che, inoltre nasconde “un'organizzazione criminale con le caratteristiche di una banda armata, di un'associazione a delinquere e di un'organizzazione militare”. Noi greci - ha aggiunto - siamo contro il razzismo, siamo un Paese ospitale. Certo, l'ascesa di queste formazioni xenofobe e del populismo sono collegate, e non solo in Grecia, con la crisi economica e la disoccupazione, che portano degrado e malessere sociale.